Sul web lo stop alla carne sintetica non piace. Affinità tra vegani e ambientalisti
A discutere del disegno di legge sono principalmente uomini, attenti alla salute e alla politica. Sono consumatori delle industry che producono vino, birra, cibo salutare e abbigliamento sportivo.
- Nuovo disegno di legge sulla carne sintetica
- Caratteristiche degli utenti che parlano di carne sintetica
- Approfondimento sulla sovrapposizioni di interessi
- Infografica
Il Governo presieduto da Giorgia Meloni ha annunciato l’approvazione in Consiglio dei Ministri di un disegno di legge che riguarda il “divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”.
Al momento il testo ufficiale del disegno di legge approvato non è ancora disponibile. In attesa di vedere se e in che misura la carne coltivata in laboratorio rientrerà tra i cibi del futuro – estraendo cellule staminali dai muscoli di animali adulti viventi, o cellule staminali pluripotenti da embrioni animali vitro, con gli algoritmi di intelligenza artificiale di KPI6 abbiamo analizzato le caratteristiche degli utenti che ne stanno discutendo in rete, i loro interessi e il sentiment sulla cosiddetta “carne sintetica”.
Analizzando le caratteristiche socio-demografiche degli utenti online, a parlare di carne sintetica sono prevalentemente uomini (65%) appartenenti alla fascia di età di 25-44 anni. Gli interessi principali ai quali dedicano attenzioni sono le breaking news sulla politica, la salute, lo sport e in generale le novità inerenti la legislatura e il Governo. Le persone che si stanno interessando alla carne sintetica e ne parlano pubblicando contenuti e opinioni in rete, sono consumatori delle industry che producono vino, birra, cibo salutare e abbigliamento sportivo. Indicazioni, preferenze e sensibilità alle quali questi tipi di aziende devono prestare particolarmente attenzione e che KPI6 riesce a ricavare con i suoi algoritmi di intelligenza artificiale, proprio perché la profilazione delle audience è fondamentale per intercettare il consenso dei consumatori.
Con l’Affinity Index di KPI6 abbiamo analizzato le sovrapposizioni di interessi e caratteristiche socio-demografiche tra alcuni segmenti di pubblico e l’audience che negli ultimi giorni si è pronunciata sul disegno di legge annunciato dal Governo. In particolare, abbiamo misurato diversi livelli di affinità tra le persone che si sono dichiarate contrarie al disegno di legge sulla carne sintetica e coloro che si dichiarano attenti alla sostenibilità ambientale. Abbiamo anche misurato le affinità tra i contrari al provvedimento e le persone che non mangiano alimenti e prodotti di provenienza animale (dieta vegana). Infine, abbiamo valutato l’affinità tra persone che dicono di compiere scelte responsabili per favorire la sostenibilità ambientale e persone che seguono una dieta vegana.
Tre analisi differenti che hanno evidenziato livelli di affinità molto alti, dal 76% all’83%, a conferma del fatto che la base valoriale e gli orientamenti delle persone che non condividono i divieti sulla carne sintetica, sono molto simili. È interessante notare che anche i vegani, persone che non mangiano carne, si dichiarino contrari al blocco della carne sintetica, in quanto si tratta di un’opzione che comunque ridurrebbe lo sfruttamento degli animali e del suolo, i consumi di acqua, le emissioni di gas metano.
Allargando il sentiment dei contenuti pubblicati, ossia l’analisi, in tempo reale, dei post positivi, negativi o sarcastici e le reazioni degli utenti inerenti qualsiasi personaggio, evento, locale o globale e le conversazioni sul web, osserviamo una netta prevalenza di contenuti negativi verso la decisione di vietare la produzione e l’immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici. Il 93% delle conversazioni è caratterizzato da un sentiment negativo e rabbia verso una decisione che, per gli utenti, penalizza l’ambiente, gli animali e la salvaguardia del pianeta, favorendo politiche industriali alimentari sbagliate. L’industria della carne è oggi una delle principali responsabili dell’emissione di gas serra nell’atmosfera, producendo il 14% delle emissioni globali – più dell’intero settore dei trasporti, considerando treni, macchine, aerei e camion.
Cambiare le nostre scelte alimentari e adottare una dieta meno ricca (se non priva) di carne avrebbe dunque un impatto significativo sulle emissioni globali di CO2 e metano. Se carne e latticini forniscono solo il 18% delle calorie e il 37% delle proteine consumate a livello globale, la loro produzione comporta l’utilizzo dell’83% dei terreni agricoli, nonché di un terzo dell’acqua destinata all’agricoltura. Secondo un’altra parte delle conversazioni il provvedimento sulla carne sintetica non si concentra sulle vere priorità degli italiani, alle quali l’Esecutivo dovrebbe prestare maggiore attenzione: inflazione, gestione dei flussi migratori, attuazione del Pnrr.
Analisi: Fabiana Giannuzzi
Infografica