Il cibo salutare e sostenibile, finalmente un tema che non divide le audience sui social
Abbiamo analizzato le conversazioni sulle diete salutari e le scelte alimentari ecosostenibili. Sentiment nettamente positivo, ma i prezzi sono troppo alti e va ridotto lo zucchero nei cibi industriali
Un’alimentazione sana ed equilibrata ci consente di ridurre sensibilmente il nostro impatto sull’ambiente oltre ad essere ottimale per la nostra salute. Gas serra, sfruttamento del suolo, deforestazione, utilizzo dei fertilizzanti, consumo d’acqua e acidificazione dei mari e degli oceani sono tutte componenti da valutare e misurare per stimare l’impatto della produzione del cibo sull’ambiente. La sostenibilità e le dietre sane sono temi ormai mainstream. Con gli algoritmi di intelligenza artificiali dei Kpi6 abbiamo monitorato le conversazioni online sul web e sui social, chi ne parla, con quale sentiment e quali sono gli interessi prevalenti.
Lo scenario e l’impatto ambientale
La produzione di cibo è l’attività umana che contribuisce di più alle emissioni di gas ad effetto serra (fino al 37%), superando il riscaldamento degli edifici (23,6%) e i mezzi di trasporto (18,5%). Non tutti i cibi, però, hanno lo stesso impatto sull’ambiente. Per esempio, la produzione di 1 kg di carne di manzo comporta l’emissione di 25.8 kg di CO2, che equivale a guidare un’auto per ben 211 km. L’impatto della frutta è invece di circa 0.4 kg di CO2 per kg, pari a percorrere in auto 3.3 km. Attraverso le nostre scelte alimentari quotidiane possiamo quindi tutti insieme fare davvero la differenza.
L’analisi della rete e sentiment delle conversazioni
Negli ultimi trenta giorni sui social media si sono sviluppate oltre 650mila conversazioni inerenti il cibo sano, la corretta alimentazione con attenzione non solo sugli aspetti salutari ma anche in riferimento alla produzione sostenibile. Utenti che condividono stile di vite, scelte eco compatibili con l’ambiente, esprimono opinioni e si confrontano. Il tasso di engagement, ossia di coinvolgimento è altissimo: in una scala da 0 a 1, il tema #healthyliving ottiene il valore più alto, a conferma di quanto ormai si sia imposto nell’agenda mondiale delle priorità da seguire. Analizzando le conversazioni in rete, parlare e confrontarsi sul cibo e sulla produzione sostenibile non è più un’attività riservata ad alcune nicchie particolarmente sensibili e colte. Si tratta di conversazioni avviate da diverse audience, con differenti sensibilità e interessi. Un tema di massa.
A differenza di altri argomenti, decisamente più divisivi, le conversazioni sul cibo sano e sostenibile si caratterizzano per un sentiment prevalentemente positivo e costruttivo (74%): gli utenti pubblicano suggerimenti su una sana alimentazione, ricette e sull’importanza di bere acqua per una corretta idratazione. Il restante sentiment negativo (26%) si concentra sui prezzi troppo costosi degli alimenti salutari e sull’eccesso di zucchero utilizzato dalla moderna industria alimentare, per rendere più piacevoli i sapori e quindi stimolare i consumi. Inoltre, si chiede ai governi nazionali di rendere il cibo più accessibile
Aggregando in una tag cloud le parole più utilizzate e presenti nei thread troviamo food, sustainable, healthy: tre argomenti distinti che però sono associati dalle audience come un unico grande tema.
Audience: gli italiani e gli stili di vita
Chi sono gli italiani che prediligono e scelgono uno stile di vita salutare? Con gli algoritmi di intelligenza artificiale di Kpi6 abbiamo analizzato le audience che parlano di questi temi sui social media e abbiamo scoperto alcune caratteristiche interessanti.
Sono in prevalenza donne (68%) ad affermare di prediligere e acquistare cibo sano. La fascia di età prevalente è 25-34 anni. Da non sottovalutare la fascia giovanile 18-24 anni, con il 12%. Gli utenti sono prevalentemente attivi su Instagram (90%), Facebook (85%) e YouTube (84%). Il cibo è uno dei grandi piaceri della vita, fonte di soddisfazioni e simbolo di convivialità e accoglienza: da anni, inoltre, è indiscusso protagonista televisivo e dei social. Specialmente Instagram in questa fase storica è il social del cibo perché è in grado di esaltarne la bellezza; tramite i video reel è molto pratico e semplice condividere ricette, tutorial e preparazioni culinarie. Il cibo instagrammabile è un trend sempre molto forte e i food content creator spopolano. Inoltre, una foto di una poke bowl, di un piatto di sushi o di una pizza possono risultare molto più appetitosi di quanto già non siano se si applica il filtro giusto.
Per quanto riguarda le categorie di interessi, il 15% dell’audience è interessata a cibo e bevande, il 14% ad uno stile di vita salutare e il restante 14% ad attrazioni enogastronomiche da sperimentare (bar e ristoranti), prevalentemente di cucina italiane e vegana.
Tra i negozi più utilizzati per fare la spesa, secondo l’analisi delle conversazioni online, troviamo i supermercati 92%, i panifici 61%, gli ipermercati e i negozi specializzati, entrambi al 58% e infine i discount al 47%.