Food delivery, sostenibilità e Covid – web listening & audience profiling

Il food delivery ha registrato solo in Italia una crescita del 59% negli ultimi due anni, grazie sicuramente  alla pandemia che ha avuto un effetto importantissimo ed ha dato inizio all’ ascesa di questo servizio.

KPI6 in partnership con IZI lab che si è occupata delle survey ed in collaborazione con l’Università di Ferrara ha creato un osservatorio sul monitoraggio del food delivery con un occhio di riguardo anche verso la sostenibilità.

L’obiettivo è stato quello di studiare una serie di metriche ed indicatori concreti che raccontino determinate scelte di utenti e di consumatori ed identificare l’Identikit per capire chi si rivolge ad un servizio di food delivery.

Siamo riusciti attraverso l’analisi proveniente dai social e dal web a scoprire i commenti a caldo degli utenti dopo l’utilizzo di un determinato player di settore o commenti dopo un ordine. 

L’analisi è stata condotta utilizzando le tecnologie di Digital Consumer Intelligence di KPI6, creando delle ricerche provenienti dai social media, in modo da andare a raccogliere  tutte le informazioni di coloro che hanno parlato di food delivery nel primo semestre del 2022, in comparazione all’arco temporale giugno 2020 – giugno 2021. 

Sono stati utilizzati hashtags e parole chiave riferite al mondo del food delivery e dei brand ad esso associati, per permettere poi la profilazione di cluster di utenti che hanno parlato dei diversi brand.

Le categorie di analisi prese in considerazioni sono state 3:

Ordiniamo una pizza o un Glovo? I nomi dei Brand di food delivery si sono inseriti nel nostro vocabolario quotidiano, “mangiamo una pizza” è diventato un modo conviviale per invitare amici per pranzare o cenare insieme; il binomio pizza e birra è legato al mondo calcistico.

Da gennaio a giugno del 2022 i cibi più frequenti nelle conversazioni sono stati per il 52,70% la pizza, per 16,38% il sushi e per il 13,01% cinese, il gelato risulta poco richiesto.

Anche durante i periodi di quarantena e lockdown dove ordinare d’asporto era diventato un modo per sentirsi meno chiusi, la pizza ha vinto su tutte le categorie..

I dati sulla sostenibilità non risultano rilevanti, sui social vengono lanciati commenti a caldo sui servizi ricevuti.

Per quanto riguarda l’emotion analysis troviamo sentimenti positivi legati all’impazienza di ricevere l’ordine e legati a situazioni divertenti riguardanti i rider; quelli negativi sono legati a consegne non andate a buon fine senza nessuna spiegazione, a ritardi e problemi dell’app.

Discussi sono i metodi di pagamento, spesso le carte non funzionano e abbiamo intercettato la tendenza di fare ordini soprattutto se in possesso di codici sconto.

Dall’analisi delle audience, grazie all’intelligenza artificiale di KPI6, abbiamo potuto identificare che chi ordina food delivery è una persona abituata a pagare con la carta di credito, che si lascia influenzare dalla pubblicità che vede sui social o navigando. Sono fruitori abituali delle piattaforme di intrattenimento e passano abitualmente molto tempo connesse per rimanere aggiornati sulle tendenze proposte dagli influencer e dai giornalisti.

Sono persone curiose a cui piace viaggiare anche con i propri cari.

Le audience presentano delle diversità a seconda del brand da cui acquistano, ad esempio Glovo registra la percentuale più alta sia in termini di utenza femminile online, che più giovane e sono meno attenti ai costi di consegna.

Gli utenti di Delivery svolgono soprattutto professioni più tecniche e preferiscono per i loro viaggi mete adatte anche ai bambini; l’audience di Just Eat è caratterizzata rispetto alle altre da comportamenti d’acquisto più verticali verso prodotti elettronici come computer , TV e fotocamere

*in collaborazione con l’Università di Ferrara che ha come centralità l’analisi delle survey effettuate.